Roberto Casalino è diventato, nel giro di pochi anni, uno degli autori più amati e di successo del panorama musicale italiano. Scrive testi e compone melodie per i più grandi artisti di casa nostra, da Marco Mengoni a Francesco Renga, collezionando premi e scalando le classifiche di vendita. Abbiamo incontrato il giovane paroliere romano per parlare del suo amore per il cantautorato, di sogni e progetti per il futuro.
Hai scritto canzoni meravigliose per grandi artisti italiani. Dalla tua penna escono brani di successo: dove trovi l’ispirazione? Come nasce un tuo testo?
Cerco di scrivere sempre e soltanto quello che vivo in prima persona, il risultato delle mie emozioni e riflessioni. L’ispirazione arriva dalla mia quotidianità, dalle persone che vivo e che mi vivono.
Racconti storie autobiografiche oppure prendi spunto da esperienze altrui?
Assolutamente autobiografiche.
Sei stato protagonista delle ultime edizioni del Festival di Sanremo, scrivendo per Nina Zilli, Mengoni, Renga e Giusy Ferreri. Quale brano, tra quelli presentati alla kermesse ligure, ti è più caro e ti ha dato maggiori soddisfazioni?
Non ho un brano preferito: ciascuna canzone presentata al Festival ha una sua storia, un suo passato e una sua motivazione d’esistere. La vera vittoria è riuscire ad arrivare al cuore delle persone e soprattutto restarci nel tempo.
Ti vedremo mai in gara al Festival di Sanremo come cantante?
E’ una cosa che desidero molto e lavoro anche in quella direzione. Spero che prima o poi arrivi il mio momento anche come interprete su quel palco delle mie stesse canzoni.
La tua prima canzone è stata scritta all’età di 12 anni. Cosa ti ha spinto a diventare un paroliere della musica?
Scrivo sia musica che parole. Scrivere per me è assecondare l’urgenza di dire innazitutto a me stesso certe cose e poi comunicarle agli altri. La mia famiglia mi ha sempre assecondato nella mia passione per la musica. Devo molto a loro.
Ti aspettavi così tanto successo come autore, nonostante la tua giovane età?
Non me lo aspettavo e non me lo aspetto tuttora. Ogni volta che esce una mia nuova canzone, vivo il tutto con estrema ansia. L’importante è, però, essere soddisfatti di quel che si crea: l’esito di un brano, il suo successo o meno, dipende da una serie infinite di variabili che non possono essere controllate.
Con quali artisti, italiani e stranieri, vorresti lavorare? Un sogno nel cassetto da realizzare?
La lista è lunghissima: mi piacerebbe scrivere per Elisa, con la quale ho già avuto modo di comporre brani per Francesca Michielin. Vorrei collaborare con Carmen Consoli, Laura Pausini, la grande Mina. Tra gli artisti stranieri ci sono Bjork, Damien Rice, Tracey Thorn…insomma tanti bei sogni.
Sei famoso soprattutto come autore, ma hai all’attivo album e concerti che ti hanno visto protagonista, come cantante e musicista, in giro per il mondo. Il 29 marzo sarai live nella tua Roma: che tipo di performance dobbiamo aspettarci?
Una spettacolo di quasi due ore in cui ci saranno 22 brani in scaletta: dopo due anni di concerti in veste acustica, stavolta ci sarà anche un suono più “elettrico”. Non mancheranno atmosfere intime e delicate, ma confido anche nel distorsore del mio chitarrista!
Stai lavorando al tuo prossimo album di inediti. Quando uscirà e come saranno i brani contenuti nel disco? Seguirà un tour?
L’album non ha ancora una data di uscita. Stiamo ultimando in studio le ultime registrazioni. Saranno 10 o 11 i brani contenuti che rispecchiano la mia scrittura attuale, il mio modo di vedere principalmente il mondo dell’amore, molto complesso e pieno di sfaccettature infinite. Sicuramente ci saranno appuntamenti live e promozione in giro.Vedremo. E’ tutto ancora work in progress. Preferisco vivere alla giornata.
Progetti per il futuro?
Scrivere e viaggiare tanto.